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Riconnettersi: l'alba del Sol-stizio d'inverno.

2024-12-21 12:49

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Escursioni, Guide Locali, alba, escursioni, natura, salute mentale, viaggi,

Riconnettersi: l'alba del Sol-stizio d'inverno.

Ci siamo. Un'alba speciale per un inizio speciale. Piccolo trekking albeggiante e frizzantino alla Dolina della Spipola (Ponticella, BO).

 

 

 

Sol-stizio. 
"Dal lat. solstitium, comp. di sol ‘sole’ e di un der. di stare ‘fermarsi’.

 

 

 

Questo 21 dicembre è partito così, fermandomi, davanti ad un sole-bambino di primo inverno. 

Abracadabra”.

 

Ma facciamo qualche passo indietro.

 

Qualche giorno fa mi hanno girato un certo evento a tema trekking+alba, proprio nel primo giorno d’inverno, organizzato da “Ente Parchi Emilia Orientale” (https://enteparchi.bo.it/), con guida inclusa (fantastica) e percorso tranquillo poco lontano da casa.

 

 

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I preparativi.

 

Suona una sveglia sempre più difficile da ignorare, complice il non-riscaldamento delle 6.01; l’inverno ormai dichiarato e il buio generale. Ma so già che ne varrà la pena. Come sempre.

 

Prendo velocemente la mia vestaglia (gabbana o pelandrana come si dice qui), corro a sciacquarmi prima che la me-razionale si attivi del tutto, e caccio in microonde un the speziato quasi a caso. 

 

Ho davvero pochissimo tempo, presa dalla voglia di vitamina C mi fiondo su un allentantissimo caco (alert: da non ripetere per la combo freddo-caco), mi imbottisco con uno dei pile già pronti dalla sera prima, mi infilo lo zaino avvisando le ragazze ed esco.

 

Equipaggiamento tecnico consigliato:

 

- vestiti tecnici per resistere tra 1 e 3 gradi

- luce frontale

- scarpe con suola scolpita per possibili tratti fangosi

- thermos con bevande calde e snack vari

- piccola coperta e telo impermeabile

- carta e penna 

 

Partite.

 

Per il quartiere le strade sono vuote, se non qualche individuo di dubbia stabilità, ma apparentemente innocuo. 

Mi infilo in macchina e parto. 

Siamo carichissime. 

Di sabato mattina alle 6. 

Forse siamo solo malate.

“Raga io ieri alle 21 ero già a letto”. “Le altre mi hanno detto che sono pazza”. Forse lo siamo davvero. 

Io avrei sicuramente dormito più a lungo come tutte le persone normali, ma d’altro canto penso di essere rimasta un po’ tutta notte con il sonno leggero per l’attesa.

 

Arriviamo al punto di ritrovo, accolte super calorosamente, e già i brividi iniziali cominciano a passare, o quasi.  

 

Ci avviamo per questo piccolo itinerario verso la Dolina della Spipola per vedere la primissima luce dell’inverno. 

Il cielo è limpidissimo, si prospetta qualcosa di davvero buono. Da un lato una luna fa elegantemente capolino, mentre dall'altro le pennellate dei primi bagliori compaiono magicamente come in un quadro impressionista, e noi come piccoli elfi, rimaniamo incantati.

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Siamo in pochi, 5-6 persone massimo. Alcuni cominciano subito a parlare tra loro, altri come me rimangono in silenzio, ascoltando e ascoltandosi. L'aria è davvero vibrante. 

 

Una volta addendrati nel fogliame, la guida ci illumina sull’importanza geomorfologica di quella zona, la cui “Dolina” o “conca” naturale è persino riconosciuta dal patrimonio dell’Unesco. Si tratta infatti di un sito naturale che prende le sembianze di un imbuto in cui ristagnano di più le nuvole, che vanno sempre più giù, fino ai suoi meandri in cui cui si estendono centinaia di gallerie, siti archeologici governati principalemente dai loro maggiordomi-pipistrelli.

 

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 Ma ecco che arriva il momento più magico. Il nostro primo sole comincia a fare capolino. 

Chiudiamo gli occhi. Ne assaporiamo ogni singolo raggio. 

E visualizziamo il nostro qui e ora. Disconnessi da tutto. Riconnessi con noi stessi. 

 

“Abracadabra.”

 

Il percorso in generale si rivela piuttosto facile e semplice, per un totale stimato di 4,5 km e un dislivello che si aggira attorno i 150 mt. Fattibilissimo, anche per i più piccoli.

 

Che dire, lascio qui a voi qualche glitch digitale, consigliandovi vivamente di uscire dalla comfort zone dell’indolenzimento digitale, e a sforzarvi di cercare quella connessione viscerale con la natura, che istintivamente risiede in ognuno di noi.

 

 

 

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Grazie Liliana per questa esperienza, e a tutto il magico gruppo di piccoli escursionisti.

 

“Creo quello che penso. Abracadabra”.

 

 

 

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